Mahatma Gandhi, l’eroe della non-violenza
Liberò il suo Paese dalle spire del colonialismo senza spargimenti di sangue e professando la fratellanza: ecco la storia di Gandhi, la "grande anima" dell'India
Si può compiere una rivoluzione senza l'uso brutale della forza? Ce lo ha insegnato il Mahatma Gandhi, una delle personalità più straordinarie ed influenti del Novecento.
CHI ERA?
Nato il 2 ottobre 1869 nell'India coloniale che da secoli risiedeva sotto il controllo britannico, Mohandas Karamchand Gandhi era un rispettabile membro della casta dei Vaiśya, il gruppo sociale formato da dirigenti, banchieri e mercanti che si colloca all'interno dei 4 sistemi gerarchici (altri sono i Brahmani, i Kshatriya e i Shudra) che suddividono l'intera società indiana.
Divenuto avvocato dopo proficui studi a Londra, Gandhi si appassionò alla politica e divenne un membro di spicco nei movimenti per ottenere l'indipendenza del suo paese dall'Impero coniale inglese.
Nel corso della sua attività, Gandhi ottenne un immenso prestigio (non solo in India) per l'elaborazione della satyagraha, la "resistenza passiva", ossia una tattica di disobbedienza non-violenta adottata da milioni di indiani per opporsi al dominio britannico senza alcun ricorso all'uso delle armi. Gandhi si guadagnò così il titolo onorifico di Mahatma, "grande anima".
Gandhi era di religione indù (come l'attentatore che lo uccise), ma professò sempre la tolleranza e la pace per qualsiasi confessione e credo.
In pochi anni Gandhi divenne la personalità più in vista del movimento indipendentista e un faro per l'inter umanità grazie alla sua saggezza e alla sua visione pacifista della società. Nel 1947 infine, l'India ottenne la sua indipendenza.
Il nuovo Stato però era tutt'altro che unito, poiché al suo interno vivevano popolazioni con culture, religioni e lingue molto diverse tra loro. Ecco perché, contemporaneamente alla nascita dell'India, una parte di essa si staccò dal resto del paese, diventando il Pakistan, a maggioranza musulmana. Scontri, morti e feriti precedettero (e seguirono) questa scissione.
Gandhi ovviamente, rispettoso e tollerante, cercava di pacificare tutte le parti, ma questo non era gradito ai più estremisti e infatti, il 30 gennaio del 1948, proprio uno di questi fanatici lo assassinò.
Al suo funerale assistettero più di due milioni di persone e il mondo intero riconobbe l'immensità spirituale di Gandhi, il quale verrà sempre ricordato nella Giornata internazionale della Non-violenza del 2 ottobre, data in cui ricorre il suo compleanno.
FRASI CELEBRI
Il Mahatma Gandhi era un grande pensatore e un fine aforista, capace di riassumere in poche parole concetti elaborati e molto profondi. Ecco alcune delle sue citazioni più significative:
«Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla non-violenza. L'odio può essere sconfitto soltanto con l'amore. Rispondendo all'odio con l'odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell'odio stesso».
«Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso».
«Se urli tutti ti sentono, se bisbigli solo chi è vicino, ma se stai in silenzio, solo chi ti ama ti ascolta».
«Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre».