La storia della Pasqua

L'uovo e la Pasqua 

Tutti gli anni durante la Pasqua gli italiani acquistano, nelle due - tre settimane che precedono la festa, non meno di 400 milioni di uova di gallina, circa 30 milioni al giorno, cioè 30 % in più rispetto alla consueta media giornaliera, tutti destinati al consumo diretto. Questo ad ulteriore conferma di quanto l'uovo continui ad essere il protagonista nello scenario delle tradizioni, e non solo gastronomiche, della Pasqua. Una tradizione che per i cristiani e per il 75% degli italiani (secondo una recente stima) è legata alla resurrezione di Cristo, ma non dimentichiamo che ha origini molto più lontane. 

Il coniglio è un simbolo pagano ereditato dal cristianesimo.

L'usanza di scambiarsi uova benedette si diffuse ben presto tra i primi cristiani, una delle tradizioni più vive nella Chiesa ortodossa è quella di offrire uova sode, dipinte di rosso durante il pasto consumato a Pasqua. Ogni commensale tocca con la punta del proprio uovo, che tiene in mano, l'uovo del vicino dicendo "Cristo è risuscitato" Il vicino risponde "In verità, Egli è risuscitato" L'uovo rotto è il sepolcro che si apre a concreta testimonianza del Cristo risuscitato. L'uovo è quindi, al tempo stesso, sepolcro (il guscio) e germe di vita (il contenuto). Il riferimento all'uovo primordiale, all'uovo cosmogonico è, in questo contesto, la naturale conseguenza.

L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero: c'è quello dipinto, intagliato, , di terracotta, di carta pesta e di cioccolato Ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un'origine radicata nel lontano passato. Le uova, infatti, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. Già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita. Gli uccelli infatti si preparavano il nido e vi deponevano le uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati. 

I riti della Settimana Santa a Siviglia

Quindi le uova, associate alla primavera per secoli, divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.

In Francia, alla corte di Versailles, con Luigi XIV, il Re Sole, gli speziali e i cuochi di corte prepararono un uovo, tradizionale dono di buon auspicio, con una sostanza costosa e misteriosa introdotta in Spagna da Cristoforo Colombo nel 1502 di ritorno dalle Americhe: nacque così il primo uovo di Pasqua di cioccolato. 

La storia delle uova Fabergé

Ma le uova più famose furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria Federovna. Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva una piccola chioccia d'oro ed una miniatura in diamante della corona imperiale, il quale celava un rubino tagliato a forma d'uovo. Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni. E la tradizione continuò anche con lo zar Nicola II, figlio di Alessandro, fino ad un totale di 57 uova.  

Processione di Pasqua in Spagna

Rispondi alle domande:

1) Quante uova consumano gli italiani durante la Pasqua?

2) Quale corte di quale sovrano inventò le uova di cioccolato?

3) Cosa erano ritenute, le due metà dell'uovo?

4) Quale professione faceva Fabergè?

5) In quale corte furono inventate le uova Fabergè?

6) Come si vestono le persone durante la processione a Siviglia? (VIDEO)

7) La Pasqua coincide con quale inizio di stagione in Italia?