La Cultura e Civiltà Greca: Filosofia e Scienza

Il territorio della Grecia 

Il territorio della Grecia è montuoso e si estende nel Mar Mediterraneo con il Peloponneso. Queste caratteristiche hanno influenzato la sua storia. La natura aspra e poco accessibile della Grecia del nord rendeva difficili i contatti fra le città-stato e favoriva il loro isolamento. Le coste frastagliate e le numerose isole, invece, ricche d'insenature e porti naturali, permisero ai Greci di costruire porti sicuri per le navi e sviluppare il commercio per tutto il Mediterraneo. Nonostante la lunga crisi dell'«età buia», le popolazioni greche arrivarono a formare un unico popolo, gli Elleni, cioè GRECI, che parlava la stessa lingua, scriveva con lo stesso alfabeto, pregava le medesime divinità. Proprio grazie all'integrazione e alla pace, nelle città ripresero le attività economiche e la popolazione aumentò. Gli allevamenti si estesero, si diffuse l'uso del ferro e il commercio tornò a essere un'attività importante.

Come nacque la civiltà greca e perché viene chiamata «culla» della nostra civiltà?

Verso il 1200 a.C. i Dori, un popolo di guerrieri proveniente dal Nord, invasero la Penisola greca e sconfissero i Micenei.Dominata dai Dori, la GRECIA trascorse un lungo periodo di difficoltà e povertà, che gli storici chiamano «età buia», che durò circa tre secoli:

• molte città-fortezza micenee vennero distrutte e gli abitanti le abbandonarono;

• i contadini lasciarono le campagne per paura delle invasioni dei soldati;

• il cibo scarseggiava e la popolazione diminuì;

• la scrittura quasi scomparve.

Lentamente, a partire dall'850 a.C., la Grecia superò la crisi: i Dori e le popolazioni della Grecia impararono a convivere, l'agricoltura tornò a essere produttiva e ricomparve la scrittura. Iniziò così lo sviluppo della civiltà greca, che influenzò la vita e la cultura di tutti i popoli del mondo antico, tanto da essere considerata la «culla» della moderna civiltà occidentale, quella in cui viviamo noi.In Grecia, per esempio, sono nate nuove forme di governo; i Greci diffusero l'uso delle monete e dal loro alfabeto derivò quello dei Romani; è in Grecia che sono nate le Olimpiadi.

Osserva la linea del tempo e rispondi:

• Quanto è durata la civiltà dei Greci?

• Quanto è durata l'«età buia»?

• Quanto è durata la guerra del Peloponneso?

• Con quale evento terminò la civiltà greca?

La nascita delle pòleis

Il grande cambiamento che portò allo sviluppo della civiltà greca fu la nascita, intorno all'850 a.C. delle nuove città- stato, le pòleis (al singolare pòlis): pur avendo valori comuni (la lingua, la scrittura, la religione), le pòleis erano indipendenti l'una dall'altra, ognuna con governi ed eserciti autonomi e con proprie leggi e monete. Le più importanti pòleis greche furono Delfi, Corinto, Tirinto, Atene, Sparta, Olimpia e Micene. Per i Greci la pòlis non era soltanto una città con abitazioni, edifici pubblici e territori circostanti, ma anche l'insieme dei cittadini che la abitavano e la rendevano un piccolo Stato diverso dagli altri. L'organizzazione politica della pòlis era diversa da quella dei regni del mondo antico: il governo non era guidato da un re ma da un gruppo di aristocratici, persone che appartenevano alle famiglie più nobili, ricche e potenti di ogni pòlis . Nelle varie città-stato gli aristocratici potevano essere guerrieri, proprietari terrieri, mercanti... In alcune pòleis, il potere era in mano a pochi cittadini; in altre era esercitato da un maggior numero di cittadini. In ogni caso la città-stato non era rappresentata da un sovrano ma dai suoi cittadini, anche se non da tutti.

La vita quotidiana degli antichi Greci, cittadini maschi, adulti e liberi, si svolgeva per lo più all'aperto, fuori casa fin dalle prime luci dell'alba.

In famiglia

Nella famiglia greca il potere era in mano agli uomini. Le donne, considerate inferiori, avevano il compito di diventare madri, occuparsi della casa, dei pasti, della filatura e tessitura dei vestiti. Le donne ricche vivevano nel ginecèo, la zona più interna della casa, e potevano uscire solo per fare visita ad altre donne o partecipare ai riti religiosi, ai funerali e ai matrimoni. A Sparta le donne godevano di maggiore libertà: non vivevano nel ginecèo e non si occupavano dei lavori domestici, svolti dalle schiave. Le donne delle classi sociali più povere potevano andare al mercato e, nelle zone di campagna, lavoravano anche la terra.

Il tempo libero

Di pomeriggio gli uomini andavano al ginnasio, dove potevano fare ginnastica, assistere a gare di pugilato e ascoltare i filosofi, oppure si recavano alle terme, bagni pubblici dove potevano incontrarsi e chiacchierare.LA SCUOLAIn Grecia non esistevano scuole pubbliche. I maschi frequentavano maestri privati, che insegnavano loro poesia, danza, musica, matematica e storia. Le femmine non studiavano (tranne quelle di famiglia ricca), ma imparavano dalle donne più anziane a pulire la casa, a filare e tessere, ad accudire i bambini. A Sparta le ragazze ricevevano un'educazione atletica in modo che avessero un fisico robusto per generare figli sani, adatti a diventare guerrieri.Una ricca donna ateniese viene servita da un'ancella.

Rifletti su quanto hai letto e discuti con i compagni.

• Quali differenze ci sono tra l'educazione nell'antica Grecia e quella che ricevete voi?

• I ragazzi e le ragazze, oggi, hanno gli stessi diritti riguardo alla scuola in Italia? E nel resto del mondo?

Il cibo

I Greci facevano colazione con pane, fichi e olive, ma il pasto principale era la cena. I cibi prevalenti, accompagnati da una focaccia d'orzo, erano cereali, olive, formaggi, pesci, frutta fresca e secca. L'olio d'oliva era usato non solo per cucinare ma anche per alimentare le lampade e per la cura del corpo. La carne era rara e costosa. Bevevano acqua (a volte addolcita con miele), latte di capra, vino diluito. Spesso gli Ateniesi partecipavano a banchetti, durante le feste o per celebrare il successo di atleti e poeti: nella seconda parte del banchetto, il simposio, bevevano vino dopo aver brindato al dio Dioniso. Gli ospiti si sdraiavano su speciali lettini, davanti a tavolini sui quali i servi posavano le pietanze.
Alla carne, raramente presente sulle tavole dei Greci, si preferiva il pesce, consumato anche dalle classi sociali meno agiate.

La cura del corpo era fondamentale. Nel V secolo a.C. si diffuse l'abitudine di fare il bagno in casa. Esistevano però i bagni pubblici, con vasche e piscine: erano ambienti riscaldati dove gli Ateniesi si rilassavano in compagnia degli amici. Gli uomini frequentavano la bottega del barbiere; le donne, in casa, acconciavano i lunghi capelli arricciati.

La Pòleis

La popolazione delle pòleis era composta in gran parte da contadini ed era suddivisa in classi sociali.
Gli aristocratici erano la classe sociale meno numerosa: esercitavano il potere perché avevano il privilegio di appartenere a famiglie di proprietari terrieri, ricche e potenti. In caso di guerra entravano nell'esercito con le loro armi e i loro cavalli.Contadini, artigiani e commercianti erano uomini liberi e, pur non essendo ricchi, appartenevano alle famiglie che avevano fondato la città. Con il lor o lavoro sostenevano l'economia della pòlis: i mercanti, per esempio, commerciavano anche via mare, vendendo nelle terre affacciate sul Mediterraneo le merci prodotte in Grecia (olio, vino, ceramiche, oggetti in bronzo e ferro...) e comprando quelle necessarie al popolo greco (soprattutto grano e cereali). I meteci erano stranieri che risiedevano e lavoravano nella pòlis. Pur essendo liberi economicamente, erano esclusi dalle assemblee e non avevano diritto di voto.Gli schiavi erano prigionieri di guerra, venduti nei mercati come merci. Lavoravano nei campi, nelle miniere, nelle case dei padroni. Non avevano alcun diritto.