Bologna, la città rossa.
È "grassa" con la mortadella e le altre specialità gastronomiche, è "colta" grazie alla celebre università ed è "rossa" per via del colore di tetti e case. Chiamatela pure come volete ma correte a visitarla perché è una città davvero magnifica. Bologna vi aspetta per un giro nella sua parte più conosciuta, quella di Piazza Maggiore e della Fontana del Nettuno e per un'esplorazione nella zona più nascosta.
La mortadella è uno dei simboli di Bologna.
Bologna è il capoluogo dell'Emilia-Romagna, posta al centro di un'area metropolitana di oltre un milione di abitanti. Sede della più antica università del mondo occidentale, ospita numerosi studenti che ne animano la vita culturale e sociale. Nota per le sue torri, i suoi lunghi portici, e un ben conservato centro storico, fra i più estesi d'Italia.
Storia moderna
Nel 1507 Bologna passò allo Stato Pontificio e nel 1530 nella Basilica di San Petronio venne celebrata l'incoronazione di Carlo V Imperatore per mano di Papa Clemente VII. La città rimase nello Stato Pontificio fino al 1796, quando con Napoleone arrivarono a Bologna le truppe francesi. Tuttavia, dopo il Congresso di Vienna (1815) la città ritornò allo Stato Pontificio. Vi si stabilirono gli austriaci, per essere poi annessa, con il plebiscito dell'11-12 marzo 1860, al Regno di Sardegna che diventerà Regno d'Italia esattamente dodici mesi dopo.
Seconda guerra mondiale
La città di Bologna fu esposta a numerose azioni di bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Le incursioni aeree ebbero sulla città effetti devastanti, tra i quali la perdita di oltre 3000 vite, la distruzione di monumenti, lo sconvolgimento della fisionomia di quartieri del centro storico e danni ingenti al principale scalo ferroviario.
Dopo i bombardamenti, il centro era distrutto.
La mattina del 21 aprile 1945, in una Bologna ormai abbandonata dai tedeschi, entrarono in città fra il giubilo della popolazione i soldati del II Corpo polacco dell'VIII armata britannica, i reparti avanzati della 91ª e 34ª divisione USA liberarono la città definitivamente.
Bologna festeggia la Liberazione il 21 aprile 1945
Bologna è la città dei portici: oltre 38 km nel solo centro storico. Li si trova in quasi tutte le vie del centro e la loro origine è in parte da attribuirsi alla forte espansione che Bologna ebbe nel tardo Medioevo. Di qui la necessità di sfruttare al massimo gli spazi e aumentare la cubatura delle case espandendo i piani superiori, dapprima con la creazione di sporti in legno sorretti da travature, e successivamente da portici sorretti da colonne.
Come anche in altre città vicinanti, i portici consentono di percorrere buona parte delle strade cittadine al riparo da pioggia e neve. In quanto area di incontro fra spazio pubblico e privato, furono anche un mezzo per l'espansione di attività commerciali e artigiane, nonché di socializzazione. I portici di Bologna sono un bene italiano dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2021.
Le due torri sono i monumenti simbolo della città: la Torre degli Asinelli (97,20 metri, la torre pendente più alta d'Italia) e la Torre della Garisenda (in origine alta 60 metri, ora 48) edificate per volere di nobili ghibellini nel XII secolo. La più pendente delle due, la Garisenda, fu citata più volte da Dante Alighieri, nella Divina Commedia (Inferno, XXXI, 136-140) e nelle Rime, a riprova del suo soggiorno a Bologna. La maggior parte dei palazzi di Bologna risale principalmente all'epoca in cui la città era inglobata nello Stato della Chiesa tra il XVI e il XVIII secolo e appartenevano alle famiglie senatorie che governavano Bologna a quei tempi. Alcuni furono costruiti altri, già presenti, solo ammodernati.
Fontane
Uno dei più noti simboli di Bologna è la fontana del Nettuno, sita nell'omonima piazza, adiacente a piazza Maggiore. Voluta dal cardinale legato Carlo Borromeo, fu progettata da Tommaso Laureti ed è sormontata da una statua rappresentante il dio del mare Nettuno, opera del Giambologna.
La fontana del Nettuno.
A Bologna è nata una delle prime "Chinatown" italiane, con i primi insediamenti di cittadini cinesi risalenti agli anni trenta, ampliatisi negli anni cinquanta e ottanta. L'area dove si concentrarono fin dall'inizio le comunità cinesi comprende le zone della Bolognina e di Corticella (soprattutto attorno a via Ferrarese). La Bolognina ed il Pilastro sono statisticamente i quartieri ove si concentra maggiormente la popolazione straniera di Bologna.
La prima Chinatown d'Italia nasce a Bologna
L'Università di Bologna è considerata la più antica università del mondo occidentale. La data della sua fondazione è stata fissata convenzionalmente nell'anno 1088 da una commissione presieduta da Giosuè Carducci. La vita della città e quella dell'università sono intimamente connesse fin dal medioevo. Nell'anno accademico 2019/20 ha ospitato più di 87 000 studenti.
La città rossa, i mattoni riflettono la luce rossastra.
L'alto numero di studenti, provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo, ha un notevole impatto sulla vita della città. Se da una parte questo afflusso contribuisce a vivacizzare in maniera significativa il centro storico (in cui l'età media dei residenti sarebbe altrimenti molto alta) e l'offerta culturale, d'altro canto le amministrazioni locali devono spesso confrontarsi con problemi di ordine pubblico e di sporcizia legati all'animata vita notturna della zona universitaria.
La biblioteca dell'Università di Bologna.
Musica
La città ha una grande tradizione nella musica leggera contemporanea, con molti musicisti e cantautori di successo e una miriade di artisti emergenti, tanto da poter definire una scena musicale bolognese. Fra i cantanti bolognesi, di nascita o di adozione, ci sono Raffaella Carrà, Lucio Dalla, Gianni Morandi e Vasco Rossi.
Tortellini in brodo.
Cucina
La fama internazionale della cucina bolognese risale al Medioevo, quando le potenti famiglie signorili impiegavano presso le loro corti i cuochi più celebrati del tempo, mentre numerose erano già nel Trecento le osterie cittadine. La tradizione gastronomica di Bologna è strettamente legata all'Università: la mescolanza di numerosi studenti e professori di nazionalità diverse arricchì la cultura gastronomica, e rese necessaria una buona organizzazione dell'approvvigionamento alimentare.
Tagliatelle al ragù.
La cucina bolognese, così come quella di tutta l'Emilia, si distingue per l'abbondanza nell'uso di carne, in particolare maiale, e pasta all'uovo, tanto da far meritare alla città l'appellativo di Bologna la grassa. Abbonda anche l'uso di latticini, quali il burro, il formaggio molle e il Parmigiano Reggiano.
In viaggio con Sarah, a Bologna.
Le numerose ricette di origine bolognese, diffuse in tutto il mondo come eccellenze della cucina italiana, e la proliferazione in città di attività commerciali legate al cibo, hanno spesso condotto la stampa italiana e straniera ad attribuire a Bologna l'appellativo di Città del cibo (City of food).
La produzione della mortadella a Bologna.
Rispondere alle domande:
1) Perchè ci sono i portici nel centro della città e a cosa servono?
2) Di cosa dovevano prendersi cura i proprietari del terreno sotto i portici?
3) Quale tipo di pasta tradizionalmente si mangia con il ragù?
4) Come vanno mangiati tradizionalmente i tortellini?
5) Qual'è la torre medioevale più alta d'Italia?
6) Cosa c'è nella Chinatown di Bologna?
7) Perchè la città ha un colore rossastro?
8) Cosa si mangia e si beve nella osteria che ha visitato Sarah?
9) Da quanto tempo è aperta l'Osteria del Sole?
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